[vc_row][vc_column][ultimate_heading alignment=”left” main_heading_margin=”margin-bottom:10px;” sub_heading_margin=”margin-bottom:50px;”]

Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Campania

Archivio storico

“Istituto Tecnico Industriale Leonardo da Vinci di Napoli”

[/ultimate_heading][vc_accordion active_tab=””][vc_accordion_tab title=”La storia dell’ITI >>”][vc_column_text]

La scuola – fabbrica delle stoffe. Il percorso dell’Istituto Tessile Industriale Leonardo da Vinci di Napoli nell’inventario del suo archivio.
Angela Spinelli

Nella prima metà del 1900 la scuola italiana era improntata alle riforme apportate da Giovanni Gentile che fu Ministro dell’Istruzione Pubblica(1) dal 1923 al 1924. Tra le riforme attuate dal filosofo con i Regi Decreti ci fu anche il riordinamento dell’istruzione industriale. Nel 1929 il Ministero della Pubblica Istruzione divenne Ministero dell’Educazione Nazionale e nel 1939 il Gran Consiglio del Fascismo approvò la riforma del Ministro Giuseppe Bottai secondo quanto prevedeva la “Carta della Scuola”. In questo modo la scuola di Gentile che dava grande valore all’istruzione umanistica, con la possibilità di iscriversi, dopo la maturità classica, a tutte le Facoltà universitarie, si trasformò in una scuola che riabilitava i valori dello studio scientifico e tecnico ed era finalizzata alla preparazione dei giovani al mondo del lavoro. In questo clima storico, in questo contesto culturale si inserisce a pieno titolo l’Istituto Leonardo da Vinci che operava nell’ambito del settore tessile. L’Istituto Tecnico Industriale “Leonardo da Vinci”, fondato nel 1906, è stata, infatti, per tutto il ventesimo secolo, l’unica scuola del centro-sud che ha operato nell’ambito del settore tessile. Il Regio Decreto del 15 giugno 1905 n. 216 (Gazzetta Ufficiale 18 agosto 1905 n. 193) in base alla legge n. 351 dell’8 luglio 1904, relativa ai provvedimenti per il risorgimento economico di Napoli, istituì sotto la dipendenza del Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, una Reale Scuola di Tessitura. La scuola aveva lo scopo di dare una preparazione teorico-pratica ai giovani che volessero dedicarsi alla lavorazione dei tessuti e, in particolare, alla tessitura della lana, del cotone e della canapa.
La filatura sperimentale della canapa fu impiantata nell’Istituto da Vinci nel 1935 come risulta da alcune lettere che il preside Enrico Franzì inviò al Direttore del Linificio & Canapificio Nazionale di Frattamaggiore, in provincia di Napoli, nel 1934. Tale stabilimento era una sede distaccata di quello di Milano, con il quale Franzì aveva già dei contatti epistolari. Le lettere furono inviate per la concessione di un tirocinio all’ assistente Perito dell’Istituto, Domenico Puzone che l’anno successivo avrebbe dovuto prestare servizio nella filatura sperimentale della canapa(2).
L’amministrazione della scuola era affidata dal Regio Decreto ad una Giunta di Vigilanza. Tale organismo, detto anche Consiglio di Amministrazione, rimasto in attività fino agli anni ‘70, era composto da un rappresentante del Ministero, da un delegato della Provincia, uno del Comune, uno della Camera di Commercio di Napoli e dal direttore della scuola(3). Nel 1916, in conformità a nuove disposizioni di legge, la scuola assunse il nome di Istituto professionale per le Industrie Tessili. Negli anni ‘20 divenne la “Benito Mussolini”, con la motivazione del forte impulso dato dallo statista all’ Istituto.
La prima sede della scuola si trovava in via Tarsia, nel centro della città. Successivamente fu spostata nell’edificio dov’è attualmente, nel quartiere Poggioreale, in via Foggia, già sede dello stabilimento Mira nel quale si producevano candele e sapone per il bucato. Quando questa azienda, negli anni ‘20, si fuse con la Lanza e si trasferì a Genova, l’ edificio divenne sede della scuola di tessitura. I lavori di adeguamento dello stabilimento alle esigenze della “scuola – fabbrica” iniziarono nel 1925(4).
Nel 1917 fu realizzato un progetto esecutivo per impiantare la sede dell’Istituto nel Real Albergo dei Poveri. Tale progetto a firma dell’ing. Gennaro Granniello fu anche approvato dall’ing. Lo Gatto Capo del Genio Civile di Napoli ma non fu mai realizzato(5). Alla fine degli anni ‘50 e precisamente nel 1959 esistevano due sezioni distaccate dell’Istituto: una a Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli e l’altra a Sala Consilina, in provincia di Salerno; la prima è stata attiva fino al 1966 la seconda fino al 1961.
All’ attività didattica si affiancava la produzione dei tessuti che si svolgeva in un settore apposito dell’ Istituto, una vera e propria fabbrica, nella quale trovavano lavoro molti dei diplomati della stessa scuola. I tessuti, di ottima fattura, venivano venduti anche al dettaglio. Infatti nel 1916 si era fatta una previsione di incasso di £1.500 dalla vendita dei tessuti che rappresentavano il frutto delle esercitazioni pratiche degli allievi, ma proprio per l’ottima qualità delle stoffe realizzate l’incasso arrivò a £4008,80(6). Tra i macchinari in dotazione all’ Istituto, anche un telaio di grandi dimensioni, dal quale era possibile produrre coperte matrimoniali, senza necessità di cuciture. L’ultimo prodotto di questa macchina è ancor oggi conservato nella scuola.
Lo studio delle carte di questo archivio ha portato alla luce storie e fatti di uomini e di imprese che hanno, in qualche modo, segnato la realtà dell’industria tessile di Napoli nella prima metà del XX secolo. E’ il caso del prof. Gaetano Alzati, inventore della “Ratiera Universale”, una macchina per la tessitura messa a punto dall’ insegnante nell’ officina della scuola, agli inizi del Novecento, che rappresentò una vera e propria rivoluzione tecnica nel settore tessile casalingo. Infatti l’uso della ratiera apportava molti vantaggi: eliminava completamente la spesa della carta,riduceva a meno di 10 centesimi la spesa dei disegni di cartone (che costavano parecchie decine di lire ciascuno), permetteva con l’utilizzazione di una stessa striscia di cartone forato, che sostituiva migliaia di antichi cartoni,la fabbricazione di diversi tessuti. Inoltre questa macchina consentiva di svolgere il lavoro in locali bassi, come erano in generale quelli dei contadini e semplificava il lavoro in quanto l’operaia doveva premere “una sola calcola” (cioè il pedale) invece di parecchie, operazione quest’ ultima che comportava mesi di tirocinio e continui sforzi mentali. Peraltro il lavoro con l’uso della ratiera era perfetto, senza slegature, con i contorni ben definiti che a quel tempo poteva produrre solo una macchina Jacquard che costava molte centinaia di lire. Con la ratiera si potevano produrre tutti quegli articoli che si fabbricavano in piccole quantità: tovagliette con monogrammi, con diciture, con motti gentilizi ed anche salviette, asciugatoi per cucina, per scuderia, per automobili , le etichette per biancheria, per abiti da uomo, nastri cifrati per l’imballaggio dei sacchi … (7) . La storia dell’ Istituto da Vinci è segnata anche dalla figura del prof. Quirino Fimiani, dai cui scritti che risalgono agli anni ‘30, traspare la statura di un vero e proprio economista, che lasciò un segno indelebile sulla preparazione di generazioni di suoi allievi. Il prof. Fimiani, negli appunti scritti di suo pugno, descrive la tecnica industriale e commerciale con una modernità ancora oggi per molti aspetti valida. Cita testi statunitensi e si sofferma sul fatto che in Italia la definizione del termine “commerciare” è per molti sinonimo di vendere e non “far mercato”.
Descrive il piano organizzativo di un Ufficio e tra i punti descritti sottolinea: l’uso economico dello spazio, aspetto generale decoroso, attrezzatura sufficiente “standardizzata” ciò che oggi chiameremmo ergonomia.
Il prof. Fimiani fa anche un’analisi sul riciclaggio dei rifiuti, inquadrato nell’ottica del tempo. Infatti, nel 1932, egli scrive “siamo pronti all’azione- Esempio merito, sprone del Duce- genialità della concezione autarchica – disciplina dei consumi e dei recuperi=disciplina degli uomini, consapevolezza, autarchia morale che ha come pedana la emancipazione, come meta del balzo la conquista”. In particolare il prof. Fimiani si sofferma sull’opportunità di riciclare il “materiale fibroso” (lana, cotone e lino destinato alle cartiere) e che invece potrebbe riutilizzarsi come già faceva “l’industria pratese” per i tessuti di lana prodotti quasi interamente da lana rigenerata. Il prof. Fimiani propone anche di riciclare i rifiuti domestici (argomento oggi di grande attualità) “per isolare i rottami metallici, il vetro e gli stracci”(8).
Le carte dell’ archivio testimoniano la grande tradizione di cultura industriale che si è perpetuata negli anni e che continua ancora oggi, come dimostrano i contatti del “da Vinci” con il mondo del lavoro e con importanti aziende del settore tessile, campane e nazionali. A questo proposito nel registro delle Deliberazioni-Bilanci si legge che nel 1923 “…vitale l’importanza del corso (laboratorio-scuola per la preparazione degli operai tessitori) pienamente riconosciuta dagli industriali della Regione. Tanto è vero che la quasi totalità dei licenziati di questo Laboratorio – Scuola vengono ogni anno assunti dalle locali M.C.M.” (9). Le M.C.M. avevano anche donato alla scuola un macchinario per la filatura(10) e l’ottima produzione delle stoffe dava particolare rilievo alla gestione della complessa “Azienda speciale”la cui istituzione presso gli Istituti ebbe come scopo principale quello di allargare il campo degli insegnamenti pratici(11).
Ma attraverso lo studio dei documenti vengono fuori frammenti della nostra storia che non riguardano soltanto l’industria tessile, che è la parte propriamente legata all’attività della scuola, ma anche i problemi connessi alle leggi razziali(12). In molti fascicoli del personale si trova l’iscrizione al Partito fascista che non era obbligatoria, ma all’epoca rappresentava uno strumento in più per chi avesse avuto aspirazioni ad avanzamenti di carriera o ad incarichi di responsabilità.
Inoltre vi fu l’introduzione di nuove materie d’insegnamento: il “da Vinci” istituì l’insegnamento del diritto. La Giunta di Vigilanza nella seduta del 3 luglio 1914, su proposta del direttore della scuola, e in ottemperanza ai programmi approvati con decreto del 20 settembre 1913, deliberò di istituire la cattedra di Nozioni di diritto e legislazione sociale e affidò l’incarico all’avv. Carlo Minozzi(13).
Fu poi introdotto l’insegnamento della cultura militare, inserita nella scuola nel 1935, che avrebbe dovuto formare nei giovani uno spirito battagliero(14). In particolare al “da Vinci” nel 1936 l’insegnamento di tale materia fu affidato al cav. Gino Mungioli che era Maggiore di Complemento in congedo e ricevette l’incarico dal Comando della zona Militare di Napoli(15).
Nella scuola hanno insegnato anche professori “d’ornato” che si erano formati all’Accademia di Belle Arti di Napoli e che nel loro curriculum vantavano partecipazioni ad importanti mostre di pittura nazionali ed internazionali e affreschi in luoghi di culto campani, quali ad esempio il duomo di Nola e di Castellammare di Stabia(16).
Il dato saliente che si ricava dal lungo lavoro di riordino delle carte d’ archivio dell’ Istituto da Vinci è il grande patrimonio professionale e culturale che ha tradizionalmente caratterizzato la scuola in relazione, soprattutto, al valore dei presidi e degli insegnanti che si sono avvicendati nel corso dell’ ultimo secolo. Indiscutibilmente queste capacità del corpo docente hanno influito positivamente sugli studenti che sono passati nelle aule dell’ Istituto. Con il passare degli anni e con il radicarsi sempre maggiore di questa tradizione di buona organizzazione e proficuo lavoro di preparazione degli alunni, il Leonardo da Vinci si è creato una solida fama di scuola di qualità: un’ immagine positiva che non è rimasta confinata a Napoli, ma che si è invece sempre di più andata diffondendo fuori dalla città ed anche dalla regione. Gli studenti dell’ Istituto di Via Foggia, ed in particolar modo quelli che hanno raggiunto il diploma con il massimo dei voti, sono stati in grado quasi sempre di bruciare le tappe nell’ inserimento del mondo del lavoro.
La specificità della specializzazione e l’ alto grado di preparazione raggiunto dagli studenti, che si realizza lungo l’ intero corso del ciclo di studi al Leonardo da Vinci di Napoli, sono ormai unanimemente considerati una garanzia di professionalità e competenza. Numerosissimi sono ancora oggi, pur in tempi di difficile assorbimento nel mondo del lavoro, coloro i quali provengono dalla scuola napoletana che ricevono proposte di assunzione in industrie, soprattutto del nord Italia. I dirigenti di tali industrie non mancano mai di tenere d’occhio, ad ogni ciclo di esami di maturità, i più promettenti, fra le giovani leve del mondo del lavoro che si diplomano al da Vinci.
Ed il merito di tutto ciò va sicuramente attribuito ai presidi, al personale docente ed a quello non docente dell’ Istituto, che continua a lavorare nel solco di quella centenaria tradizione di qualità che tanto bene è evidenziata dalle carte dell’ archivio storico.

———–
1) Al Ministero della Pubblica Istruzione, creato con regie patenti il 30.11.1847, passarono con R.d.l. 17 giugno 1928, n. 1314, le scuole e gli istituti di istruzione tecnica e professionale dipendenti dal Ministero dell’Economia Nazionale e nell’occasione fu istituita una direzione generale per l’insegnamento tecnico-professionale; con R.D. 12 settembre 1929, n. 1661, il Ministero assumeva la denominazione di Ministero dell’Educazione Nazionale e veniva istituito il sottosegretariato di Stato per l’educazione fisica e giovanile; con R.d.l. 27 novembre 1933, n. 1557 fu anche istituito l’ispettorato generale dell’istruzione secondaria di avviamento professionale; con R.D. 4 aprile 1940, n. 196, l’ordinamento del Ministero veniva così modificato: direzione generale ordine elementare, direzione generale ordine medio, direzione generale ordine superiore classico, direzione generale ordine superiore tecnico, direzione generale ordine universitario; con R.D. 29 maggio 1944, n. 142 il Ministero riassumeva la sua originaria denominazione e con d.l.lgt. 7 settembre 1944, n. 272, veniva ripristinato il consiglio superiore della pubblica istruzione. Il d.c.p.s. 30 giugno 1947, n. 651, così ripartiva i servizi del Ministero: direzione generale affari generali e personale, direzione generale istruzione tecnica, direzione generale istruzione superiore, direzione generale accademie e biblioteche, direzione generale antichità e belle arti, direzione generale per gli scambi culturali e zone di confine.
2) Archivio Istituto Leonardo da Vinci Napoli (d’ora in poi AILDV NA) SII SS1 b.116 fasc.2131 . Nel 1916, in conformità a nuove
3) Nel registro delle deliberazioni della Camera di Commercio Industria Agricoltura e Artigianato di Napoli, 21giugno 1904-31 dicembre 1906, conservato nell’archivio storico di tale Ente (segnatura provvisoria I.3.48) al f. 79 in data 5 agosto 1905 siScuola di Tessitura di Napoli.
4) AILDV NA S I SS 5 b.1 fasc.2
5) AILDV NA S.ISS.5 b.1 fasc.1
6) AILDV NA S.I SS.II reg.1 Registro delle deliberazioni-bilanci 1908-1920 p. 57
7) AILDV NA SII SS1 b. 3 fasc. 58
8) AILDV NA SII S1 b. 73 fasc. 1200
9) AILDV NA S1 SS2 reg. 2 p.67
10) ibid. p. 140
11) ibid. p. 145
12) AILDV NA SII SS1 b. 135 fasc. 2397
13) AILDV NA SII SS1 b. 95 fasc. 1579 .
14 cfr http://www.storiain.net/arret/num 13/scuola13.html
15) AILDV NA S II SS 1 b.97 fasc.1612
16) AILDV NA S II SS 1 b. 165 fasc.2851

[/vc_column_text][/vc_accordion_tab][vc_accordion_tab title=”Introduzione all’inventario >>”][vc_column_text]L’Istituto Tecnico Industriale Leonardo da Vinci conserva documenti a partire dal 1906, anno della fondazione(1), anche se ha subito dispersioni del patrimonio sia durante la seconda guerra mondiale sia negli anni ’80, quando l’edificio fu occupato a lungo dalle famiglie le cui abitazioni avevano riportato danni in seguito al terremoto.
All’Istituto erano annessi la Scuola Secondaria di Avviamento Professionale, che fu soppressa il primo ottobre del 1948(2) , e lo stabilimento di produzione dei tessuti, dismesso negli anni ‘80. Tra i documenti conservati nell’archivio storico si segnalano: il Libro dei Processi verbali delle Tornate della Giunta di Vigilanza della R. Scuola di Tessitura di Napoli dal 2 ottobre 1906 al 5 gennaio 1914, tre volumi relativi alle analisi dei tessuti con grafici e disegni fatti a mano risalenti al 1933 ed il 1° registro del Ruolo Matricolare che contiene anche le notizie relative al primo preside della scuola. In particolare i registri matricolari contengono le generalità degli alunni,la scuola di provenienza, notizie sul diploma di ammissione e sul diploma conseguito Dai registri dei verbali è possibile evincere lo stretto contatto della scuola con le industrie tessili e in particolare con le Manifatture Cotoniere Meridionali. Infatti da un registro di delibere del 1926 emerge che molti alunni, conseguito il diploma, venivano impiegati presso le Manifatture Cotoniere Meridionali. Ancora oggi ci sono continui contatti con il mondo del lavoro campano e nazionale, che consentono ai ragazzi meritevoli di lavorare non appena conseguito il diploma.
Ricca di notizie e curiosità, che consentono di tracciare la storia della scuola imprescindibilmente legata agli eventi nazionali, è la Serie dei fascicoli del personale (docenti, presidi, amministrativi, ausiliari, operai,…). L’Istituto possiede anche un archivio fotografico (formato anche da diapositive) relativo a telai di diverso tipo e alle altre macchine necessarie per la tessitura (jacquard, dinamometro, roccatrice, spoliera…) e costituito da fotografie che ritraggono momenti della produzione con gli operai al lavoro. Vi è inoltre un album fotografico del lanificio Vittorio Emanuele Marzotto Valdagno,Valdagno, Anno IX, E.F., dedicato “agli amici del lanificio in occasione della nomina a cavaliere del lavoro del Gr. Ufficiale Gaetano Marzotto di Vittorio”. L’album si divide in quattro sezioni: 1)Stabilimento dal 1890, 2)Servizi Tecnici, 3)Opere Assistenziali all’interno dello stabilimento 4)Opere Assistenziali per le famiglie degli operai. L’Istituto possiede inoltre una ricca biblioteca specialistica(circa 500 testi dal XIX al XXI secolo) nella quale vi sono anche conservati annali relativi alla scuola.

IL PROGETTO Descrizione

Il progetto è finalizzato al riordino dell’archivio dell’Istituto(3) e all’elaborazione cartacea e informatizzata dell’inventario dell’archivio storico, che si è concluso nell’anno scolastico 2006-2007. La valorizzazione dell’archivio è uno degli aspetti più importanti nel contesto delle celebrazioni del centenario della scuola, istituita nel 1906 e attiva dal gennaio 1907. L’inventario viene presentato nell’ambito della IX Settimana della Cultura, evento che rappresenta la più importante “vetrina” del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, e che proprio quest’anno vede il coinvolgimento, tra gli altri, anche del Ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca. La manifestazione si affianca ad una mostra documentaria, bibliografica, iconografica e fotografica che dà visibilità ad un importante periodo della nostra storia attraverso i documenti di questa “scuola-fabbrica” napoletana.
Il progetto è stato anche presentato in anteprima in occasione del I ARCHIEXPO’ Il digitale e la memoria: dal passato al futuro (12-15 dicembre2006) che si è tenuto a Milano, organizzato dall’Associazione Nazionale Archivistica Italia e con il patrocinio della Direzione Generale per gli Archivi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali(4). Il progetto, che ha avuto inizio nell’anno scolastico 2005-2006, è stato attuato in collaborazione con la prof.ssa Paola Zaccaria e con gli alunni che oggi frequentano la classe V sezione tessile(5), che hanno seguito uno specifico percorso formativo ed hanno successivamente collaborato al riordino della documentazione. Le lezioni teoriche e pratiche si sono svolte nel grande salone, dove è conservato l’archivio, presso la sede dell’Istituto a Napoli, in Via Foggia, nel quartiere Poggioreale. Le attività didattiche, effettuate una o due volte a settimana compatibilmente con le esigenze della Soprintendenza e con la normale attività didattica degli studenti e che inizialmente prevedevano venti ore di formazione, sono state raddoppiate per la complessità della struttura dell’archivio e anche per la enorme quantità di materiale documentario esaminato e schedato. Le modalità dell’attività didattica sono state così articolate: la formazione è stata attuata mediante lezioni frontali, lavoro di gruppo ed esercitazioni pratiche di schedatura, con distribuzione di materiale didattico. Il contenuto della formazione, curata da chi scrive e dalla dott.ssa Maria Antonietta Tagliatatela, ha riguardato l’ordinamento dell’archivio corrente, di deposito e storico, l’applicazione della normativa e l’utilizzo della tecnologia informatica adattata agli archivi. Nel corso delle lezioni sono state realizzate attività di verifica attraverso il monitoraggio delle schede.

GLI ESITI DELL’ORDINAMENTO
La realizzazione in ambiente Microsoft Access del software per la gestione delle schede di archivio(6) ha previsto l’inserimento e la visualizzazione dei dati scheda, la visualizzazione del report generale, gli indici dei nomi e dei luoghi e l’estrapolazione automatica dei dati per la creazione dei report.
Sono state rispettate le regole internazionali elaborate dall’ICA(International Council on Archives): ISAD (G) General International Standard Archival Description , relative ai criteri di descrizione generale.
La prima fase del lavoro è consistita nel reperimento dei documenti conservati, sempre nell’ambito dell’Istituto, ma in locali diversi da quello adibito propriamente ad archivio. Nella seconda fase, invece, si è provveduto a selezionare i documenti per argomento e ad ipotizzare le Serie. Nella terza si è passati alla redazione delle schede, lavoro al quale hanno partecipato i ragazzi della IV tessile opportunamente formati(7) . Il lavoro di schedatura ha prodotto complessivamente 4.500 schede di documenti relativi al periodo dal 1906 al 1996. La sola schedatura della Serie “Affari del Personale” Sottoserie “Fascicoli del Personale” ha prodotto 3.354 schede, corrispondenti ad altrettanti fascicoli, conservati in 185 buste. L’Istituto custodisce questi documenti in ordine alfabetico e nella realizzazione dell’inventario si è deciso di non stravolgere questa serie, lasciando i fascicoli così come sono conservati, anche se nel data base sono ordinati per anno. L’inventario cartaceo e quello informatizzato(che sarà consultabile on line sul sito dell’Istituto e su quello della Soprintendenza Archivistica) conterranno i dati fino al 1967. I documenti “sensibili” successivi a quell’anno, in rispetto alla normativa sulla privacy, potranno essere utilizzati soltanto dal personale della scuola autorizzato. Sono poi stati schedati 300 registri comprendenti le deliberazioni del consiglio di amministrazione, il protocollo e i registri matricolari, questi ultimi contengono notizie sugli alunni e sulla loro scuola di provenienza . Infine sono stati schedati ulteriori documenti relativi agli alunni, ai diplomi, alle pagelle scolastiche, ai certificati di studio, ai lavori per la sistemazione e il restauro dell’antico stabilimento “Mira” a Poggioreale risalenti,questi ultimi, al 1925, tre registri di analisi dei tessuti (a.1933), per citare solo una parte del materiale esaminato.

Strumenti di ricerca E’ possibile la consultazione della documentazione mediante l’inventario cartaceo e attraverso l’immissione di valori di ricerca alfanumerici nei campi del data base (busta, fascicolo, registro, Serie ,Sottoserie, anno iniziale e finale, oggetto e note). L’inventario è suddiviso in quattro Serie:
I Amministrazione
II Affari del personale
III Alunni
IV Attività didattica
All’ interno delle Serie la documentazione è stata divisa in Sottoserie ed è in ordine cronologico. Per ogni singola unità archivistica è indicato l’anno iniziale e l’anno finale, nel caso di lunghi periodi sono state evidenziate le interruzioni della continuità temporale con il punto e virgola (esempio 1910-1915; 1917-1918), vi è poi l’oggetto e le note nelle quali sono segnalate particolarità legate al documento descritto. Non tutte le Serie terminano nel 1967 poiché sono confluiti nell’archivio storico documenti di anni successivi. Pertanto si è adottato un ordinamento per Serie aperte in modo da implementare l’archivio storico con la documentazione che man mano passa dall’archivio corrente a quello di deposito e quindi nello storico.

I LUOGHI E GLI ISTITUTI DEL CENSIMENTO
Istituti di conservazione ed Enti presso cui sono stati effettuati studi e censimenti
ITI Leonardo da Vinci di Napoli
Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Napoli
Accademia di Belle Arti di Napoli
Emeroteca-Biblioteca Tucci Napoli
Contatti stabiliti con altri Istituti di conservazione ed Enti
Archivio Industria Miralanza di Mira – VE ( dott. Marco Eula)
Angela Spinelli

.—————

1) In seguito alla L.8 luglio 1904 n.351, relativa a provvedimenti per il risorgimento economico di Napoli, fu istituita, con R.D. 15 giugno 1905, n.216, la R.Scuola di Tessitura, alla dipendenza del Ministero di Agricoltura Industria e Commercio. Con Decreto Luogotenenziale 2 gennaio 1916 assunse il nome di R. Istituto professionale per le Industrie Tessili e fu classificata e riordinata in conformità delle disposizioni della L.14 luglio 1912 n.854 e del regolamento in applicazione della legge stessa. Con Decreto Luogotenenziale 30 gennaio 1919 n.372 l’Istituto fu riordinato per poter meglio rispondere alle esigenze dell’industria tessile e assunse il nome di R. Istituto Nazionale per le Industrie Tessili. Con decreto Ministeriale 31 marzo 1919 fu istituito presso tale Istituto un Laboratorio scuola per la rapida preparazione delle maestranze necessarie all’industria tessile. Con R. D. n.1449 del 15 settembre 1922 l’Istituto fu classificato scuola di 3° grado e soltanto nel 1 maggio 1925 con R.D. n.745 fu riorganizzato tanto da comprendere tre sezioni: per Periti tessitori e filatori, per Periti chimici, industriali e coloristi e per Periti disegnatori tessili; un laboratorio-scuola per operai tessitori con sezione maschile e femminile; una scuola secondaria di avviamento al lavoro; una scuola serale e festiva per maestranze tessili (tessitori e filatori). La L .del 15 giugno del 1931 n.889 trasforma la scuola in R. Istituto Tecnico Industriale che ha lo scopo di formare Periti Industriali abilitati all’esercizio delle funzioni di collaborazione direttiva nel campo esecutivo presso opifici e laboratori industriali (cfr. Annuario R.Istituto Tecnico Industriale Leonardo da Vinci a.1937 pp.17-26) 2 Archivio Istituto da Vinci Napoli ( d’ora in poi AILDV NA) SII SS1 b. 165 fasc. 2849
2) Archivio Istituto Leonardo da Vinci Napoli (d’ora in poi AILDV NA) SII SS1 b.116 fasc.2131 . Nel 1916, in conformità a nuove
3) Le scuole con il conseguimento della personalità giuridica e della natura di Enti Pubblici, avvenuta nel 1999 DPR 8 marzo 1999 n.275 ad esclusione degli Istituti Tecnici che lo erano già da prima, hanno gli stessi obblighi di tutti gli altri Enti Pubblici e per tanto sono sottoposti alla tutela da parte delle Soprintendenze Archivistiche competenti per territorio D.lgs 22 gennaio 2004 n.42, Codice dei Beni Culturali e del paesaggio, art.30
4) Nell’occasione è stata realizzata una brochure di presentazione – editing a cura dell’arch. Flavia Castagneto 5) Si ringraziano gli studenti che, con il loro contributo, hanno reso possibile la realizzazione dell’inventario: Leopoldo Climaco, Gennaro Conte, Marzia Della Sala, Alessio D’Eugenio, Mario Esposito, Antonio Falanga, Marco Ferraro, Carlo Honorati, Antonio Muzzica, Alessandro Navarra, Danilo Pede, Massimo Provitera, Simone Maggese, Francesco Scognamiglio, Antonio Toscano
6) Autore del data base in Ambiente Access è l’analista programmatore Silvio Siano
7) Si fa riferimento all’anno scolastico 2005-2006

[/vc_column_text][/vc_accordion_tab][vc_accordion_tab title=”Il Titolario >>”][vc_column_text]Archivio Istituto Tecnico Industriale Leonardo da Vinci di Napoli
Soggetto produttore ITI Leonardo da Vinci
Soggetto conservatore ITI Leonardo da Vinci
Sede Via Foggia, 34 Napoli

Consistenza delle unità archivistiche presenti in questo volume n.1224 dal 1898 al 2006
Titolario

-Serie I Amministrazione
SS1 deliberazioni ( 1906-1975 regg. 10)
SS2 deliberazioni-bilanci ( 1908-1936 regg.2)
SS3 registri di protocollo ( 1966-1998 regg.48)
SS4 inventari ( 1926-1993 regg.15)
SS5 edificio scolastico:ristrutturazione, manutenzione, gestione ( 1917;1925-1934 bb.3 fascc.32)

-Serie II Affari del Personale
SS1 fascicoli del personale ( 1906-1967 fascc. 685)

-Serie III Alunni
SS1 registri di matricola Scuola Secondaria di Avviamento Professionale (1918-1948 regg.28)
SS2 registri matricola biennio ( 1907- 1990 regg. 118)
SS3 registri matricola triennio tessile ( 1967-1990 regg. 15)
SS4 registri matricola triennio chimici ( 1969-1990 regg.29)
SS5 registri matricola triennio elettrotecnici ( 1968-1985 regg.7)
SS6 registri matricola biennio serale ( 1926-1990 regg. 30)
SS7 registri matricola triennio serale, per tutte le specializzazioni ( 1967-1990 regg.27)
SS8 registri diplomi ( 1910-1986 regg. 21)
SS9 diplomi originali e pagelle ( 1912-1966 bb. 5 fascc. 23)
SS10 fascicoli degli alunni (1980-2006 bb. 120)

-Serie IV Attività didattica
SS1 quaderni e testi manoscritti per l’istruzione tessile ( 1898-1967 regg.3 bb. 6 fasc. 11)[/vc_column_text][/vc_accordion_tab][/vc_accordion][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1524476256281{margin-top: 50px !important;}”][vc_column][vc_raw_html]JTNDJTIxRE9DVFlQRSUyMGh0bWwlMjBQVUJMSUMlMjAlMjItJTJGJTJGVzNDJTJGJTJGRFREJTIwWEhUTUwlMjAxLjAlMjBUcmFuc2l0aW9uYWwlMkYlMkZFTiUyMiUyMCUyMmh0dHAlM0ElMkYlMkZ3d3cudzMub3JnJTJGVFIlMkZ4aHRtbDElMkZEVEQlMkZ4aHRtbDEtdHJhbnNpdGlvbmFsLmR0ZCUyMiUzRSUwQSUzQ2h0bWwlMjB4bWxucyUzRCUyMmh0dHAlM0ElMkYlMkZ3d3cudzMub3JnJTJGMTk5OSUyRnhodG1sJTIyJTNFJTBBJTBBJTNDaGVhZCUzRSUwQSUzQ21ldGElMjBodHRwLWVxdWl2JTNEJTIyQ29udGVudC1UeXBlJTIyJTIwY29udGVudCUzRCUyMnRleHQlMkZodG1sJTNCJTIwY2hhcnNldCUzRHV0Zi04JTIyJTIwJTJGJTNFJTBBJTNDdGl0bGUlM0VJdGVtJTIwMSUzQyUyRnRpdGxlJTNFJTBBJTBBJTBBJTNDc3R5bGUlM0UlMEF1bCUyQyUyMCUyM215VUwlMjAlN0IlMEElMjAlMjBsaXN0LXN0eWxlLXR5cGUlM0ElMjBub25lJTNCJTBBJTdEJTBBJTBBYSU3QiUwQSUyMHRleHQtZGVjb3JhdGlvbiUzQW5vbmUlM0IlMEElMjBjb2xvciUzQSUyMCUyMzU1NTU1NSUzQiUwOSUwOSUwOSUwOSUwQSU3RCUwQSUyM215VUwlMjAlN0IlMEElMjAlMjBtYXJnaW4lM0ElMjA1cHglM0IlMEElMjAlMjBmb250LWZhbWlseSUzQUFyaWFsJTJDJTIwSGVsdmV0aWNhJTJDJTIwc2Fucy1zZXJpZiUzQiUwQSUyMCUyMCUyMCUyMGZvbnQtc2l6ZSUzQW1lZGl1bSUzQiUwQSUyMCUyMCUyMCUyMGNvbG9yJTNBJTIwJTIzNTU1NTU1JTNCJTBBJTBBJTdEJTBBJTBBLmNhcmV0JTIwJTdCJTBBJTIwJTIwY3Vyc29yJTNBJTIwcG9pbnRlciUzQiUwQSUyMCUyMC13ZWJraXQtdXNlci1zZWxlY3QlM0ElMjBub25lJTNCJTIwJTJGJTJBJTIwU2FmYXJpJTIwMy4xJTJCJTIwJTJBJTJGJTBBJTIwJTIwLW1vei11c2VyLXNlbGVjdCUzQSUyMG5vbmUlM0IlMjAlMkYlMkElMjBGaXJlZm94JTIwMiUyQiUyMCUyQSUyRiUwQSUyMCUyMC1tcy11c2VyLXNlbGVjdCUzQSUyMG5vbmUlM0IlMjAlMkYlMkElMjBJRSUyMDEwJTJCJTIwJTJBJTJGJTBBJTIwJTIwdXNlci1zZWxlY3QlM0ElMjBub25lJTNCJTBBJTIwJTIwZm9udC1zaXplJTNBbGFyZ2UlM0IlMEElMjAlMjBkaXNwbGF5JTNBJTIwYmxvY2slM0IlMEElMjAlMjBtaW4taGVpZ2h0JTNBMzRweCUzQiUwQSUwQSU3RCUwQS5jYXJldCUzQWhvdmVyJTdCJTBBJTA5JTIwJTIwYmFja2dyb3VuZC1jb2xvciUzQSUyM0Y1RjVGNSUwOSUwOSUwOSUwOSUwQSU3RCUwQS5jYXJldCUzQSUzQWJlZm9yZSUyMCU3QiUwQSUyMCUyMCUyRiUyQWNvbnRlbnQlM0ElMjAlMjIlNUMyNUI2JTIyJTNCJTJBJTJGJTBBJTIwJTIwY29udGVudCUzQSUyMCUyMiU1QzI3NkYlMjIlM0IlMEElMjAlMjBkaXNwbGF5JTNBJTIwaW5saW5lLWJsb2NrJTNCJTBBJTIwJTIwbWFyZ2luLXJpZ2h0JTNBJTIwMTBweCUzQiUwQSUyMCUyMGNvbG9yJTNBJTIzMjIyMjIyJTNCJTBBJTBBJTdEJTBBJTBBLmNhcmV0LWRvd24lM0ElM0FiZWZvcmUlMjAlN0IlMEElMjAlMjAtbXMtdHJhbnNmb3JtJTNBJTIwcm90YXRlJTI4OTBkZWclMjklM0IlMjAlMkYlMkElMjBJRSUyMDklMjAlMkElMkYlMEElMjAlMjAtd2Via2l0LXRyYW5zZm9ybSUzQSUyMHJvdGF0ZSUyODkwZGVnJTI5JTNCJTIwJTJGJTJBJTIwU2FmYXJpJTIwJTJBJTJGJTI3JTBBJTIwJTIwdHJhbnNmb3JtJTNBJTIwcm90YXRlJTI4OTBkZWclMjklM0IlMjAlMjAlMEElN0QlMEElMEEubmVzdGVkJTIwJTdCJTBBbGlzdC1zdHlsZS10eXBlJTNBbm9uZSUzQiUwQSUyMCUyMGRpc3BsYXklM0ElMjBub25lJTNCJTBBJTdEJTBBJTBBLmFjdGl2ZSUyMCU3QiUwQWRpc3BsYXklM0ElMjBibG9jayUzQiUwQSU3RCUwQS5hY3RpdmUyJTIwJTdCJTBBZGlzcGxheSUzQSUyMGJsb2NrJTNCJTBBJTJGJTJBYmFja2dyb3VuZC1jb2xvciUzQSUyMCUyM0ZGRkYwMCUzQiUyQSUyRiUwQSU3RCUwQSUwQS52b2NlJTIwJTdCJTBBJTIwJTIwZGlzcGxheSUzQSUyMGJsb2NrJTNCJTBBJTIwJTIwbWFyZ2luLWxlZnQlM0EyMHB4JTNCJTBBJTIwJTIwbWluLWhlaWdodCUzQTM0cHglM0IlMEElMjAlMjBtYXJnaW4tYm90dG9tJTNBMTBweCUzQiUwQSU3RCUwQS52b2NlJTNBaG92ZXIlN0IlMEElMEFiYWNrZ3JvdW5kLWNvbG9yJTNBJTIzRjVGNUY1JTA5JTA5JTBBJTdEJTBBJTBBLm1lZGlhJTdCJTBBY29sb3IlM0ElMjBibHVlJTIwJTNCJTA5JTBBdGV4dC1kZWNvcmF0aW9uJTNBJTIwdW5kZXJsaW5lJTNCJTBBY3Vyc29yJTNBJTIwcG9pbnRlciUzQiUwQSU3RCUwQS5tZWRpYSUzQWJlZm9yZSU3QiUwQWNvbG9yJTNBJTIwJTIzNjY2NjY2JTNCJTBBJTIwJTIwY29udGVudCUzQSUyMCUyMiU1QzFGNEY3JTIyJTNCJTBBJTIwJTIwbWFyZ2luLXJpZ2h0JTNBMTBweCUzQiUwQSUwOSUwOSUwOSUwQSU3RCUwQSUyMCUyMCUyMC5zdHlsZTQlMjAlN0IlMEElMDklMDklMDklMDlmb250LWZhbWlseSUzQSUyMEFyaWFsJTNCJTBBJTA5JTA5JTA5JTA5Zm9udC1zaXplJTNBJTIwMjBweCUzQiUwQSU3RCUwQSUwQS5zdHlsZTUlMjAlN0IlMEElMDklMDklMDklMDl0ZXh0LWFsaWduJTNBJTIwY2VudGVyJTNCJTBBJTA5JTA5JTA5JTA5Zm9udC1mYW1pbHklM0ElMjBBcmlhbCUyQyUyMEhlbHZldGljYSUyQyUyMHNhbnMtc2VyaWYlM0IlMEElN0QlMEElMjNmaWx0ZXIlMjAlN0IlMEElMjAlMjAlMjBoZWlnaHQlM0E0MHB4JTNCJTBBJTIwJTIwd2lkdGglM0ElMjAzMDBweCUzQiUwQSUyMCUyMGZvbnQtc2l6ZSUzQSUyMDE0cHglM0IlMEElN0QlMEEuc3R5bGUtcCUyMCU3QiUwQSUwOSUwOSUwOSUwOXRleHQtaW5kZW50JTNBJTIwLThweCUzQiUwQSUwOSUwOSUwOSUwOW1hcmdpbi1sZWZ0JTNBJTIwM3B4JTNCJTBBJTA5JTA5JTA5JTA5JTBBJTdEJTBBJTBBJTNDJTJGc3R5bGUlM0UlMEElMEElM0MlMkZoZWFkJTNFJTBBJTBBJTNDYm9keSUzRSUwQSUwQSUzQ2RpdiUyMGFsaWduJTNEJTIyY2VudGVyJTIyJTIwc3R5bGUlM0QlMjJ3aWR0aCUzQTgwMHB4JTNCJTIyJTNFJTBBJTA5JTA5JTA5JTA5JTA5JTA5JTA5JTA5JTBBJTIwJTIwJTIwJTIwJTIwJTIwJTIwJTIwJTIwJTIwJTNDaDUlM0UlMjglMjBTZXJpZSUyMCUyRiUyMFNvdHRvc2VyaWUlMjAlMkYlMjBEZXNjcml6aW9uZSUyMCUyOSUzQyUyRmg1JTNFJTBBJTIwJTIwJTIwJTIwJTIwJTIwJTIwJTIwJTIwJTBBJTNDJTJGZGl2JTNFJTBBJTNDc2NyaXB0JTIwc3JjJTNEJTIyaHR0cHMlM0ElMkYlMkZhamF4Lmdvb2dsZWFwaXMuY29tJTJGYWpheCUyRmxpYnMlMkZqcXVlcnklMkYzLjMuMSUyRmpxdWVyeS5taW4uanMlMjIlM0UlM0MlMkZzY3JpcHQlM0UlMEElMEElM0NkaXYlMjBpZCUzRCUyMmx5b3V0JTIyJTIwc3R5bGUlM0QlMjJ3aWR0aCUzQTgwMHB4JTIyJTNFJTBBJTIwJTNDZGl2JTIwYWxpZ24lM0QlMjJjZW50ZXIlMjIlM0UlMEElMjAlMjAlM0NzcGFuJTIwc3R5bGUlM0QlMjJoZWlnaHQlM0ElMjAzNnB4JTNCJTIwdmVydGljYWwtYWxpZ24lM0Fib3R0b20lM0IlMjIlM0UlMEElM0NpbnB1dCUyMHR5cGUlM0QlMjJ0ZXh0JTIyJTIwaWQlM0QlMjJmaWx0ZXIlMjIlMjAlMjBwbGFjZWhvbGRlciUzRCUyMlJpY2VyY2ElMjBwZXIlMjAuLi4lMjIlMjAlMkYlM0UlM0MlMkZzcGFuJTNFJTBBJTNDYnV0dG9uJTIwaWQlM0QlMjJteWJ1dHRvbiUyMiUyMCUyMG9uY2xpY2slM0QlMjJteWZ1bjMlMjglMjklMjIlMjBzdHlsZSUzRCUyMmJhY2tncm91bmQtY29sb3IlM0ElMjAlMjNmZjk5MDAlM0IlMjB2ZXJ0aWNhbC1hbGlnbiUzQW1pZGRsZSUzQiUyMiUzRUNsZWFyJTNDJTJGYnV0dG9uJTNFJTBBJTNDJTJGZGl2JTNFJTBBJTIwJTNDZGl2JTIwYWxpZ24lM0QlMjJjZW50ZXIlMjIlM0UlMEElM0NociUyMHdpZHRoJTNEJTIyNjAlMjUlMjIlMjBzdHlsZSUzRCUyMmhlaWdodCUzQSUyMDFweCUyMiUyMCUyRiUzRSUwQSUzQyUyRmRpdiUzRSUwQSUwQSUzQ2RpdiUyMHN0eWxlJTNEJTIybWFyZ2luLXRvcCUzQTMwcHglM0IlMjBtYXJnaW4tbGVmdCUzQTUwcHglM0IlMjIlM0UlMEElMEElM0NkaXYlMjBjbGFzcyUzRCUyMmNoZWNrYm94LWxpc3QlMjIlMjBpZCUzRCUyMm15bGlzdDIlMjIlM0UlM0MlMkZkaXYlM0UlMEElM0MlMkZkaXYlM0UlM0MlMkZkaXYlM0UlMEElMEElM0NzY3JpcHQlM0UlMEFsb2FkZXJ4JTI4JTI5JTBBJTBBZnVuY3Rpb24lMjBsb2FkZXJ4JTI4JTI5JTdCJTBBJTIwJTI0JTI4JTI3JTIzZmlsdGVyJTI3JTI5LnZhbCUyOCUyMiUyMiUyOSUzQiUwQSUyNCUyOCUyMiUyM215bGlzdDIlMjIlMjkubG9hZCUyOCUyN2h0dHAlM0ElMkYlMkZ3d3cuc2FiLWNhbXBhbmlhLmJlbmljdWx0dXJhbGkuaXQlMkZ3cC1jb250ZW50JTJGdXBsb2FkcyUyRmludmVudGFyaS10cmVlJTJGbERhdmluY2ktZGF0YS5odG0lMjclMjklM0IlMEElN0QlMEElM0MlMkZzY3JpcHQlM0UlMEElMEElMEElM0MlMkZib2R5JTNFJTBBJTBBJTNDJTJGaHRtbCUzRQ==[/vc_raw_html][/vc_column][/vc_row]