Ad ogni parola corrisponde un'emozione e quindi un filo lega il groviglio di suggestioni che evoca la parola emigrazione.

Emigrazione come espatrio, contadini, donne, bambini, valigie di cartone. Emigrazione come avventura. viaggio, esplorazione, sogno, ricerca di fortuna... 'Sull'oceano'. Come nostalgia, dolore... 'Partono 'e bastimente!...'

Separazione, tradimento... 'Lacreme napulitane'. Fuga, dispetto: 'me ne vogl'ì à l'America... me voglio scurdà 'e te!..' Emigrazione come dollari, rimesse di danaro, ricchezza dentro e fuori d'ltalia.

Emigrazione come esilio politico, di fuorusciti...Salvemini, Emesto Rossi. Modigliani, di cospiratori, anarchici, repubblicani, antifascisti, di intellettuali, di musicisti...poemi sinfonici... 'Dal Nuovo Mondo...'. Emigrazione come ebrei, diaspora, esodo.

Emigrazione come solidarietà.

Emigrazione come Mafia.

La risposta della Soprintendenza Archivistica per la Campania di Napoli alla sollecitazione ad allestire un percorso illustrativo con una mostra che, con documenti e altro materiale significativo, rappresenti visivamente il tema del Convegno internazionale di studi organizzato dall'Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa sulla "Realtà e immaginario dell'emigrazione negli Stati Uniti.. (Il sogno italo-americano), si è realizzata dipanando questo filo.

E si svolge affrontando un viaggio attraverso la documentazione degli archivi che la Soprintendenza Archivistica per la Campania è tenuta a vigilare e tutelare nell'ambito della Regione, che sono tutti quelli degli enti pubblici e privati, dei comuni, delle provincie, delle famiglie, delle banche, degli istituti di cultura, delle scuole, dei teatri, degli enti ecclesiastici, parrocchie, diocesi, conventi, case di salute, orfanotrofi, ospedali, dei partiti politici, sindacati, cooperative, delle scuole, università, gallerie d'arte, dei privati cittadini più o meno importanti, personalità politiche, imprenditori, professionisti, commercianti, artisti, artigiani, delle persone, dalle più note alle più semplici, apparentemente marginali nell'economia comunitaria, che pure acquistano il loro peso se la ricerca rivolge la sua attenzione alle serialità, alle fonti sostanziose per la cultura materiale, che deve affondare le sue radici pervasive nelle quotidianita emblematiche.

La mostra che è illustrata in questo catalogo e che si articola nel Claustrum del Suor Orsola Benincasa di Napoli, è una esemplificazione, una campionatura di quanto tra tanti di questi archivi più diversi, non statali, è stato scelto per accompagnare la complessità dei temi del Convegno internazionale.

Gli studiosi, gli esperti, relatori di questo Convegno, con i loro interventi ci condurranno nelle analisi storiche, politiche, economiche, sociali, culturali, artistiche del "fenomeno epocale" che si verifica tra i decenni postunitari e i primi decenni del nostro secolo (faranno certo cenno delle diverse emigrazioni che pure caratterizzarono tempi e luoghi diversi) e illustreranno studi e ricerche svolte in Biblioteche, centri specialistici, Archivi dello Stato, Prefetture, Questure.

Ma molta della documentazione proveniente da archivi comunali, privati, ecclesiastici, di banche, di collezionisti etc., contiene, come si può notare, anche documentazione riconducibile a queste istituzioni dello Stato, Ministeri, Prefetture, Questure, Sottoprefetture. E quindi per quanto attiene all'aspetto pubblico, all'ufficialità del fenomeno, che dopo qualche decennio diventa problema da gestire e regolamentare con interventi dello Stato, si può notare come anche fonti che statali non sono, offrano informazioni, dati, con cui risalire alle scelte politiche, operate a seguito di eventi concreti, di fenomeni che producono quindi leggi e regolamenti. Forniscono pure notizie per vicende determinate da queste scelte ufficiali che si disegnano in chiari riscontri.

Gli specialisti certamente affronteranno l'analisi dell'origine del fenomeno per il Mezzogiorno d'Italia, facendolo risalire ai problemi dell'eversione della feudalità, connessi alla redistribuzione delle terre, agli usi civici e quant'altro di classico vi è in questa analisi e discuteranno dei problemi, delle cause e degli esiti dei flussi migratori postunitari, pressione demografica, esportazione di manodopera, squilibrio tra produzione e popolazione, benefici delle rimesse degli emigranti, potenziali conquiste di nuovi mercati, delle origini storiche, geografiche, politiche ed economiche, dei riflessi su tutti gli aspetti della cultura, delle tradizioni degli emigranti, e delle loro terre, di nuovi mondi che andavano a formarsi e di vecchi paesi che andavano a sgretolarsi.

Per tutto questo la Soprintendenza Archivistica ha cercato di dare un'immagine concreta con carte, documenti, oggetti, libri, fotografie, giornali, riviste, etc., facendo emergere in un tracciato ellittico a doppio senso, le conseguenze private del pubblico e le conseguenze pubbliche del privato.

Perché vi è tanto di privato, forse soprattutto di privato, affidato all'illustrazione folklorica, alla bellezza patinata dell'immagine, all'elaborazione asettica delle serie, dei numeri, ai grafici, dietro cui si deve leggere l'implacabile riflesso di un violento spostamento di uomini, di famiglie spaccate, di vedove bianche, di raggiri, di clandestinità, di miseria, di malattia, di sfruttamento, di radici spezzate, di sperdimenti, di paesi percorsi da donne, vecchi e bambini, affaticati nella loro solitudine.

Ma l'emigrazione vuol dire anche immigrazione.

Quale era il clima e l'accoglienza oltreoceano? Quale realtà, quali delusioni erano connesse al "sogno americano"? Quale destino si prefigurava all'emigrante che sbarcava a New York? Quale tutela chiedeva il nuovo mondo dall'immigrato che, alla partenza e all'arrivo, era sottoposto a trattamenti per "carne da macello"? Quali ostacoli, quali barriere, quali indagini si rendevano necessarie ad un certo punto e perchè, rispetto ad un'invasione pericolosa degli sconfinati spazi degli States? Quali forme di solidarietà, di difesa, doveva porre in essere la comunità emigrata? Quale voce si levava da un periodico come 'll Carroccio', che si stampava nei primi decenni del secolo a New York come Italian Review, rivista di "coltura, propaganda e difesa italiana in America"? Quale fu la necessità di protezione delle società di mutuo soccorso per gli emigranti? E il ruolo delle organizzazioni religiose? E quando la solidarietà degenerò in mafia?

Domande che, nella lettura delle tracce locali del problerna emigrazione, tale da dar luogo ad archivi particolari presso molte comunità, presso molte istituzioni locali civili e religiose, si confrontano con la documentazione epistolare, fotografica che riflette un dramma disumano.

Un dramma che ha vista il nostro Mezzogiorno, e non solo, protagonista di esodi, di sofferenze, di deprivazioni fisiche e intellettuali, personali e culturali, che e opportuno sia riproposto, come sempre, "per non dimenticare".

E' il caso pure di domandarsi quale politica andrà a fare il Presidente degli Stati Uniti, in questo suo secondo mandato, dopo che, per scelte elettorali, ha dovuto, lui, il Capo del Paese della democrazia e delle liberta, chiudere questo Paese agli immigrati, dando un sonoro colpo alla politica a del walfare.

"Per non dimenticare", perchè il razzismo, sempre strisciante nel mondo, mai sopito, che riaffiora dappertutto in presenza del problema emigrazione-immigrazione, sia un tema su cui tenere viva l'attenzione quando, come in questi anni, non diversamente terribili e poveri per tanta parte del mondo, siamo l'altra parte del mondo, quella che deve aprirsi ai problemi, alla sofferenza degli altri, nella lezione della storia, nella lezione del passato, nella lezione della vita.

 

Maria Rosaria de Divitiis - Soprintendenza Archivistica per la Campania

 

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